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Maria Tappatà
IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna,
UOC Neurologia, Ospedale Bellaria
Email: m.tappata@ausl.bo.it
Vice Coordinatore
Massimo Leone
Istituto Neurologico C. Besta di Milano
Email: massimo.leone@istituto-besta.it
- CORSO IBRIDO
"NEUROLOGIA E GLOBALIZZAZIONE IL CASO AFRICA PRESENTE E FUTURO: STROKE ED EPILESSIA"
lunedì 3 giugno 2024 _ 09:00 - 18:00
LOCANDINA DEL CORSO - BROCHURE CON TUTTE LE INFORMAZIONI
MODALITA' DI ISCRIZIONE:
Report Partenariato SIN-Dream Programma Epilessia in Africa - Missione Malawi _ aprile 2024
Descrizione GdS
In pochi decenni il numero di abitanti dell’Africa sub-Sahariana (ASS) ha raggiunto il miliardo di persone ed entro 20-30 anni avrà il doppio degli abitanti della Cina. In ASS l’aspettativa di vita è cresciuta più che altrove. Questi cambiamenti hanno prodotto un’impennata di malattie non comunicabili, specie neurologiche in ASS dove lo stroke provoca un numero di decessi simile a quello provocato dalla tubercolosi o dalla malaria. Anche la grande diffusione dell’HIV (il 70% dei malati di HIV è in ASS) favorisce l’aumento delle malattie neurologiche poichè l’HIV ne è importante fattore di rischio. Entro 10 anni lo stroke farà più vittime dell’AIDS in ASS, la probabilità di morire per epilessia è già oggi 6 volte maggiore che altrove e il 70-90% dei pazienti con epilessia non ha accesso alle cure. Purtroppo i neurologi in ASS sono uno ogni 5 milioni di abitanti e la gran parte dei pazienti con problemi neurologici afferisce ai centri di salute sul territorio. Data la diffusione capillare dei centri per l’HIV in tutta l’Africa, le Nazioni Unite e la WHO hanno indicato di gestire le malattie neurologiche specie dei pazienti HIV+ all’interno di tali centri che de facto sono divenuti il vero primary care system dell’ASS. Ciononostante la formazione neurologica del personale di questi centri è molto carente.
La grave crisi migratoria che colpisce l’Africa è un altro fenomeno epocale purtroppo di non immediata soluzione. Solo nel 2017 sono stati circa 20 milioni gli africani che hanno lasciato il proprio paese per sfuggire a guerre o conflitti a “bassa soglia”, siccità, malattie, carestie, instabilità etc. Questa popolazione molto fragile sopravvive spesso per molti anni in campi profughi abitati da migliaia di persone o in altri luoghi poco sicuri, per esempio i migranti bloccati in varie aree del nord Africa (700mila solo in Libia) senza accesso a servizi per la cura delle malattie neurologiche. Inoltre, una volta giunti nel nostro paese i migranti possono sviluppare disordini neurologici che richiedono specifiche attenzioni e competenze.
il gruppo di studio si propone di individuare ed attivare presso i centri HIV percorsi formativi innovativi in grado di promuovere una efficiente gestione delle principali malattie neurologiche in ASS, si propone anche di individuare ed attivare presidi neurologici ad hoc nei luoghi dove le popolazioni di migranti si trovano o accedono nei loro percorsi. A tale scopo si propone di:
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